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Il grande fiume li aveva accompagnati attraverso l’Appennino. Dall’Adriatico ne avevano risalito il corso, in cerca di nuove terre fertili e accoglienti al di là delle montagne.
Un edificio in pietra, armonicamente inserito in una pineta e collocato su uno sperone di roccia che sovrasta la splendida cala con la spiaggia di Ficocella.
Quando nel Trecento cominciò a formarsi sull’isola grande, davanti al Castello allora Città d’Ischia, era il Borgo di Mare.
In origine ci fu un Antiquarium, ricavato nell’ampio spazio che anticamente era stato usato come cisterna per gli abitanti di Villa de’ Bagni, l’attuale Ischia Porto.
Nella notte, le luci scenografiche esaltano e ingentiliscono le forme imponenti della rocca dalle quattro torri, sottratta alle aggressioni del tempo e agli effetti di un lungo abbandono.
Aveva solo venticinque anni quando la vita la abbandonò. In suo onore fu costruita una grande tomba, come era d’uso fra le famiglie nobili e ricche della comunità, dove un letto di pietra accolse le sue spoglie.
Negli anni Trenta del secolo scorso era stato fabbricato per essere destinato a mattatoio. Nel centro di Terzigno, l’edificio a due piani, dalle linee semplici ed eleganti, solo qualche decennio più tardi era precipitato in un totale abbandono.
L'Abbazia
Il suono e il profumo del mare arrivano fin lassù, nel punto più alto di Terra Murata, a oltre novanta metri d’altezza, dove s’innalza il luogo sacro da cui la storia dell’intero borgo ebbe inizio.
“Il più bel museo di provincia italiano” (Amedeo Maiuri)
La passione per le arti trasmessa in famiglia avevano potuto coltivarla e affinarla fin da bambini.
Dall’altura di cui occupa la sommità, il castello di Gesualdo domina maestoso la valle del Calore.
Nel Castello Aragonese di Baia è allestito il Museo Archeologico dei Campi Flegrei, emblema di questa Terra del Mito.
La ricca biblioteca del convento di Santa Maria della Pietà, nella campagna fuori dal borgo di Vatolla, rappresentava per lui un richiamo irresistibile.
In origine era Pietra Bianca. Poi, dopo l’eruzione del Vesuvio del 1631 i cui materiali giunsero fin lì, il nome cambiò in Pietrarsa.
A pochi passi dagli scavi archeologici dell’antica Herculaneum sorge il MAV, un centro di cultura e di tecnologia applicata ai Beni Culturali e alla comunicazione, tra i più all’avanguardia in Italia.
Uomo e Ambiente nel Territorio vesuviano
È l’ideale completamento della visita all’attigua Villa Regina, l’unica delle ville rustiche di Boscoreale ad essere aperta al pubblico.
Da Boccaccio al Grand Tour e ora anche museo...
Aria buona e verde rigoglioso. Con l’aggiunta di un indimenticabile panorama sul golfo di Napoli.
Uno sperone di roccia che sorge dal mare. Una mirabile veduta del golfo di Napoli.
Fin dalla prima volta che aveva visto il posto, era stato chiaro al duca Arechi II che lì era tutto ciò che cercava.
Provenivano dalla Catalogna, i Ripoli, ricchi mercanti arrivati a Pollica in epoca aragonese.
Una miniera di reperti archeologici, opere d’arte, documenti e testimonianze storiche.
Nelle vicinanze dell’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, si incontra il piccolo ma particolare Museo dei Gladiatori, tutto dedicato alla realtà del vicino monumento.
Nel Museo, allestito nella Torre di Sant’Erasno, sono esposti i materiali frutto delle campagne di scavo condotte nel territorio di Capua nella seconda metà del XX secolo.
Era tornato a Padula in quel marzo 1909 che gli sarebbe stato fatale. Pochi giorni prima di raggiungere la sua principale destinazione, Palermo, dove la mafia era già avvisata e pronta ad ucciderlo.
Il sito archeologico più famoso ha ritrovato un proprio spazio museale, passaggio propedeutico e preparatorio al percorso di visita nella città sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Contemporanea a quella di Padula, il complesso della Certosa sulla collina del Vomero che domina la città rientra nel contesto del mecenatismo religioso angioino e testimonia l’espansione dell’ordine dei Certosini nel Regno di Napoli.
Nel centrale quartiere San Lorenzo, in via Settembrini, il Museo d’Arte contemporanea, noto con l’acronimo Madre, si identifica con lo storico palazzo Donnaregina, edificato nel Settecento su un tratto della cinta muraria antica del V e VI secolo, che è visibile nello spazio della biglietteria, con modifiche risalenti all’Ottocento.
Il museo sulla collina di Capodimonte, istituito nel 1957, vanta un’origine storica legata alla nascita del Regno indipendente delle Due Sicilie.
Dalla sommità della collina del Vomero, Castel Sant’Elmo, domina tutta la città e rappresenta un punto di osservazione ideale di tutto il suo golfo.
Il più famoso dei castelli di Napoli, simbolo della città, è il più giovane di tutti.
Più in alto di tutti gli altri edifici della città. Una posizione preziosa nel luogo conosciuto come “piano di Corte”, un tempo in un’ottica difensiva e strategica, oggi semplicemente per la bellezza del panorama che vi si gode.
Il principale museo cittadino, il Museo del Sannio, è diviso in quattro sezioni: archeologia, medievalistica, arte e storia. Collocate in sedi diverse, tutte di grande valore storico.
Nel nome è un Museo di Arte contemporanea, ma in realtà questo piccolo museo nei sotterranei del Palazzo di Governo, nel centralissimo corso Garibaldi, al suo interno offre un allestimento sorprendente.
Una chiesa altomedievale sconsacrata da tre secoli, un edificio del II secolo d.C. e testimonianze ancora più antiche: è questo il complesso monumentale di Sant’Ilario a Port’Aurea, perché si trova nelle immediate vicinanze della Porta Aurea, come fu ribattezzato l’Arco di Traiano in epoca longobarda.
Il sottosuolo della cattedrale, una miniera di testimonianze archeologiche della vita delle popolazioni che si sono susseguite a Benevento dalla Preistoria al Medio Evo.
Nell’antico complesso religioso di San Felice, nel seicentesco convento dei Cappuccini, trasformato in carcere dopo l’Unità d’Italia, ha oggi sede la Soprintendenza archeologica.
Situato proprio di fianco al convento dei Cappuccini a cui è collegato, vi sono esposti numerosi oggetti di uso quotidiano da parte del Santo di Pietrelcina, che fu ordinato sacerdote proprio a Benevento.
Alla protagonista del famoso romanzo di Lamartine, classico del Romanticismo, dal 1939 è dedicato, nell’ambito dell’annuale Sagra del Mare
Un viaggio a ritroso nel tempo. Fino al Cretaceo, 110 milioni di anni fa, quando alle pendici del Matese, dove sorge Pietraroja, si estendeva una laguna.
Nel Castello di Montesarchio ha sede il Museo archeologico nazionale del Sannio Caudino, con i reperti dei corredi funerari risalenti tra il X-IX secolo e l’epoca romana, rinvenuti delle necropoli di Caudium, Saticula (Sant’Agata de’ Goti) e Telesia (San Salvatore Telesino).
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