Dei cinque moli del porto cittadino – Ponente, Levante, Foraneo e 3 Gennaio - è l’unico a portare il nome di un personaggio storico. 

Un nome importante: quello di Manfredi, il re di Sicilia figlio di Federico II, che nel periodo in cui governò il regno del sud, riconobbe un ruolo di primo piano alla città di Salerno. E diede grande impulso alla sua economia, dotandola di un porto commerciale che assunse presto una notevole importanza. Fu così realizzato il molo che oggi porta il suo nome, nei primi anni della seconda metà del XIII secolo, proprio per volontà del re e del suo potente consigliere Giovanni da Procida.

Trascorsa l’epoca sveva, con l’avvento degli Angioini, Napoli divenne la nuova capitale del regno e re Carlo preferì investire su essa e, dunque, anche sul suo sviluppo portuale, che la portò a sopravanzare Salerno, sebbene l’approdo di quest’ultima mantenesse una notevole vivacità commerciale. Che però andò scemando nel tempo, di pari passo con l’”invecchiamento” del porto antico e con il progressivo distacco tra la città e il suo mare. Solo con i Borbone, fin dai tempi di re Carlo, si cominciò a pensare al recupero della centralità dell’approdo e, in generale, della dimensione marittima di Salerno.

Dovevano passare ancora un paio di secoli, tuttavia, perché si cominciasse a recuperare, ampliare e potenziare il porto di Salerno, restituendogli piena funzionalità e fama come porto commerciale, in relazione con gli altri approdi del Mediterraneo.

Una rinascita che nel 2010 fece guadagnare allo scalo salernitano il riconoscimento di miglior porto europeo per movimentazione merci e passeggeri rispetto alle sue dimensioni: 500mila metri quadrati di superficie a terra, nove banchine e cinque moli. In seguito, è stato inserito tra i porti chiave dell’Unione europea e nel sistema delle Autostrade del Mare.

Il molo Manfredi, ovvero la parte più antica del porto prossima al centro cittadino, è stato dedicato all’attività turistica e ai collegamenti marittimi con le altre località costiere della Campania. Ed è stato individuato come scalo croceristico. Per questa funzione è stata realizzata la nuova stazione marittima, su progetto dell’archistar anglo-irachena Zaha Hadid, di cui rappresenta l’ultima, pluripremiata opera dallo stile inconfondibile. Fu inaugurata il 25 aprile 2016, poco prima della scomparsa dell’architetta, che l’aveva concepita come terminal con tutti i servizi destinati ai croceristi, ma anche come spazio polifunzionale, che accoglie attività e iniziative artistiche e culturali.