È interamente figlio del Cilento il fiume Calore a cui devono necessariamente accompagnarsi gli aggettivi “lucano” o “salernitano”, per distinguerlo dall’omonimo più settentrionale, che scorre tra l’Irpinia e il Sannio.
Nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, nasce dal monte Le Corne nel Comune di Stio e procede per 36 chilometri fino al Tirreno. Il “nobile fiume Alento”, come lo definì Cicerone, scorre in una valle di rara bellezza, raggiunto da vari torrenti, che nelle stagioni più piovose fanno crescere notevolmente la sua portata.
Prende vita dalla confluenza dei torrenti Platano e Melandro, poi scorre in un contesto di grande valore ambientale tra spettacolari canyon.
Con i suoi 37 chilometri è tra i principali corsi d’acqua del Cilento che ne è particolarmente ricco. Nasce alle falde del monte Cervati a 900 metri di altitudine dalla sorgente di Varco La Peta nel Comune di Sanza.
Nasce dal monte Gelbison e scorre in territorio cilentano per 22 chilometri fino a sfociare in mare nei pressi di Capo Palinuro. Ad appena mezzo chilometro di distanza dalla foce del Mingardo,
Per gli antichi era lo Stige, che Virgilio cita nell’Eneide narrando la morte di Palinuro. E vicino Capo Palinuro si perde nel Tirreno, dopo 38 chilometri di corsa, iniziata dal monte Gelbison, dove nasce con un altro nome ancora: fiume Faraone.
A parte l’origine lucana, il Tanagro è il fiume del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, visto che scorre al suo interno per gran parte del suo lungo corso di 92 chilometri. Nulla più di un torrente all’origine, nel Comune di Moliterno, in provincia di Potenza.
Il ponte che collega Roscigno a Sacco nel territorio di quest’ultimo attraversa il Sammaro proprio sopra la sorgente. In un ambiente di alta valenza naturalistica dove le grotte, come la Grotta Grande di Sacco,
Gli antichi lo veneravano come divinità delle acque e lo rappresentavano con una fluente barba bianca e, tra le mani, un vaso da cui sgorgava acqua preziosa. Il Sarno era allora molto diverso dal fiume attuale, oltre che limpido e pescoso.
Figlio del monte Paflagone contrafforte del monte Cervialto, in Irpinia, il Sele nei suoi 64 chilometri prosegue il suo corso verso sud, ricevendo nel territorio di Contursi Terme il suo principale affluente: il Tanagro.
Comprende già nel suo nome la parola “fiume”, questo torrente, principale affluente di destra del Mingardo. Nasce dal Monte Antilia e scorre per dieci chilometri in provincia di Salerno.