L’edificio sacro sorse nel Cinquecento per volere della contessa Maria de Cardona sulle rovine di un ospedale preesistente.
Alla munificenza della signora di Avellino si aggiunse quella di altri nobili della città, che contribuirono all’opera progettata da padre Federico da Montemurro. A tre navate, di cui quella centrale finemente affrescata e con splendidi altari marmorei, la chiesa subì un improvviso crollo nel 1726. Venne abbattuta nell’Ottocento, ma dopo un lungo dibattito si decise la sua riedificazione, che avvenne nel 1933, in stile gotico. All’interno è esposto un bel Crocifisso e sull’altare il quadro della Madonna di Pompei.