A soli quattordici anni dalla sua canonizzazione, doveva essere l’omaggio dei Gesuiti napoletani a San Francesco Saverio, missionario della Compagnia di Gesù in Oriente e grande amico del fondatore Sant’Ignazio di Loyola.
Uno dei luoghi più significativi di Napoli è indubbiamente il complesso dei Girolamini, che si trova in pieno centro storico tra il decumano maggiore (l’attuale Via dei Tribunali) e Via Duomo.
Percorrendo il decumano inferiore lungo via San Biagio dei Librai, a pochi passi dalla chiesa di Sant’Angelo a Nilo, incontriamo la chiesa dei santi Filippo e Giacomo.
Uno dei principali edifici della Napoli di età angioina è senz’altro la chiesa di Sant’Eligio Maggiore, che si trova a due passi da Piazza Mercato.
Lungo via Duomo, sorge la chiesa di San Giorgio Maggiore, che è a tutti gli effetti una delle più importanti testimonianze delle diverse stratificazioni di epoche a Napoli.
Situata nel pieno centro del ventre di Neàpolis, foro dell’epoca romana nonché Agorà del periodo greco, la basilica di San Paolo Maggiore è uno degli edifici religiosi più importanti di Napoli.
Nell’affollatissimo decumano inferiore, più comunemente conosciuto come Spaccanapoli, si trova la storica piazzetta Nilo, centro nevralgico della Napoli greco-romana.
A due passi da piazzetta Nilo, in via Giovanni Paladino, si trova la basilica del Gesù Vecchio. Questo nome serve per distinguerla dalla chiesa del Gesù Nuovo, un edificio religioso molto più vasto che venne costruito dai gesuiti in un successivo momento di particolare espansione.
Ne sono il principale elemento distintivo, ma le pietre di piperno grigio dalla particolare forma a diamante che ricoprono la facciata, sono più antiche della chiesa.
La prima tappa è in uno degli edifici sacri più belli e ricchi di opere d’arte e testimonianze storiche della città, San Domenico Maggiore, la chiesa madre del potente ordine dei Domenicani nella Napoli angioina, accogliente richiamo per i maggiori artisti del tempo.