È un periodo meno conosciuto della storia di Ischia, di cui di solito sono in evidenza altre fasi, più antiche o più moderne.
Al grande e vario patrimonio di biodiversità a terra e a mare, le Isole Flegree accompagnano anche un non meno rimarchevole patrimonio culturale, di cui sono parte integrante le testimonianze storico-archeologiche custodite dal mare e solo in parte riportate alla luce.
È stato il filo conduttore di tutti gli incontri proposti finora da Isole Verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
Dopo il viaggio nella cultura del vino, l’isola contadina con le sue peculiarità, tradizioni e colture è stata protagonista del secondo incontro dedicato al “Paesaggio, agricoltura eroica e prodotti tipici” di Isole Verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
È un elemento fondamentale del paesaggio, o meglio, dei paesaggi ischitani. Nella sua diffusione in Italia, la colonizzazione greca dell’isola ha avuto un ruolo determinante. Per secoli è stata la coltivazione prevalente in un territorio quasi esclusivamente dedito all’agricoltura.
Può essere un’esperienza affascinante, coinvolgente, appagante. E anche terapeutica. Camminare nella natura è sicuramente un’occasione di benessere fisico e mentale, ma il beneficio che se ne può trarre è strettamente legato alla disponibilità a mettersi in connessione con l’ambiente che ci accoglie e con gli organismi animali e vegetali che lo popolano e contribuiscono alla sua armonia.
Dopo aver scandagliato gli habitat marini intorno alle Isole Flegree con la loro ricca biodiversità, Isole Verdi, il corso di formazione per gli operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno, ha iniziato l’approfondimento del significato e del valore che l’aggettivo “verde”, non a caso presente anche nel suo nome, assume rispetto al territorio dell’Isola Verde per antonomasia: Ischia.
Una riflessione realistica ed obiettiva sul ruolo che le Aree Marine Protette possono svolgere concretamente nei territori di riferimento. E l’occasione per un confronto/scambio tra realtà certamente diverse, ma anche con parecchi elementi in comune, a cominciare dall’insularità.
È ormai un tema fisso e prioritario nell’agenda della politica mondiale e delle istituzioni nazionali e internazionali. Anche su sollecitazione e pressione dell’opinione pubblica, che in tanti Paesi si è mobilitata affinché le segnalazioni degli scienziati non cadessero nel vuoto. Ma i cambiamenti climatici e non sono solo un argomento da telegiornale, lontano dalla nostra realtà, anzi, esattamente il contrario.
Il quinto incontro di Isole Verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta di Ischia, Procida e Vivara è stato dedicato dalla relatrice Caterina Iacono proprio alla genesi, alla funzione e alle attività del Regno di Nettuno.
Due ecosistemi completamente diversi, quello terrestre e quello marino, che vanno descritti, valutati e approfonditi singolarmente, evitando sovrapposizioni e commistioni fuorvianti e inappropriate. In apertura del terzo incontro di Isole Vive, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, il professor Giancarlo Carrada.
«Meglio avere una molteplicità di specie che una molteplicità di individui della stessa specie». La frase è di San Tommaso d’Aquino, dunque decisamente antica rispetto al dibattito quanto mai attuale sull’argomento, ma sintetizza alla perfezione il senso e il valore della biodiversità sul nostro pianeta. Argomento principale e filo conduttore del secondo incontro di Isole Verdi, il corso di formazione per operatori turistici organizzato dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno.
È entrata prepotentemente nell’uso quotidiano, non di rado in associazione a messaggi promozionali, a garanzia della natura “green” di produzioni, tecnologie e comportamenti. Una parola importante, sostenibilità, per la complessità del concetto e dei significati che racchiude, eppure spesso utilizzata in modo improprio, semplicistico, perfino fuorviante.