Il Vesuvio ci ha aggiunto la fertilità del terreno e il risultato sono i grandi vini di queste terre.
La Falanghina, la Coda di volpe, l’Uva Caprettone, la Verdesca tra i bianchi; e, tra i rossi, lo Sciascinoso, l’Aglianico e il Piedirosso restano i vitigni più diffusi ai quali si aggiunge la catalanesca (uva da tavola) che, come ricorda il nome, deve il suo insediamento grazie agli spagnoli. All’estero tutti conoscono il Lacryma Christi, che nasce dal mix di tutte le varietà ricordate, e attribuisce prestigio alla DOC Vesuvio.Ph:@Angelo Ammendola/Archivio Parco Nazionale del Vesuvio
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