Il complesso dei Girolamini è davvero ricco di tesori, in aggiunta a quelli della chiesa omonima. Partiamo dalla Quadreria, che conta opere di artisti famosi, soprattutto del Sei e Settecento e che, insieme alla biblioteca, si trova su Via Duomo, alle spalle della chiesa.

La collezione è frutto di varie donazioni, tra cui ricordiamo la più corposa di Domenico Lercaro, importante sarto e commerciante di tessuti. È risaputo che il nucleo principale della quadreria dei Girolamini proviene in gran parte dalla sua collezione e infatti nei documenti Lercaro compare come una figura fondamentale nella storia del complesso. In origine, la sede della quadreria era la sacrestia maggiore posta dietro l’abside, ma dopo diversi anni si decise di spostare le opere creando uno spazio espositivo all’uopo, secondo nuovi criteri museografici. Solo di recente, nel 1995, si è giunti a una definitiva sistemazione delle opere d’arte, collocate in alcune sale del primo piano del convento. Le opere presenti nella quadreria vanno dall’inizio del Cinquecento alla metà del Settecento.

Tra le opere cinquecentesche ricordiamo un’Adorazione dei Magi di Andrea Sabatini, pittore campano operante prevalentemente nel Sud Italia nella prima metà del XVI secolo, e un San Sebastiano di Giuseppe Cesari, meglio noto come il Cavalier d’Arpino. Il punto forte della collezione è però il Seicento. Sono custodite opere dal grande valore che ripercorrono tutto il secolo, partendo dai caravaggeschi della prima ora come Battistello Caracciolo e Jusepe de Ribera fino ad arrivare ad alcuni bozzetti di Francesco Solimena. Di notevole importanza sono anche le tele di Guido Reni, artista di grande fama che, insieme a Lanfranco e a Domenichino, trasporta a Napoli la pittura barocca dell’Emilia. Immancabili sono i pittori napoletani Massimo Stanzione, Fabrizio Santafede, Andrea Vaccaro e il pugliese Cesare Fracanzano.

La Biblioteca

La Biblioteca dei Girolamini è una delle più ricche del Mezzogiorno con un patrimonio di circa 160.000 volumi. Venne aperta al pubblico nel 1586 ed è la prima biblioteca pubblica di Napoli. I fondi principali che la caratterizzano sono due: il fondo filippino e il fondo Valletta. Il primo rappresenta il nucleo originario della biblioteca e comprende testi di teologia, di storia ecclesiastica e Sacre Scritture. Il secondo fondo, invece, presenta soprattutto volumi giuridici, filosofici, culturali e letterari provenienti dalla biblioteca privata di Giuseppe Valletta, noto giurista napoletano del Seicento. Alla morte di quest’ultimo, il suo patrimonio librario confluì nella Biblioteca dei Girolamini grazie all’intermediazione del filosofo Giambattista Vico, che nel 1727 suggerì ai padri oratoriani di acquistare il prezioso fondo contenente oltre 18.000 testi. Negli anni si sono aggiunti altri fondi come quello gervasiano specializzato in volumi di archeologia e numismatica. La Biblioteca dei Girolamini, fin dalla sua apertura, è stata teatro di importanti scambi culturali tra laici e religiosi e il fatto che fosse pubblica testimonia la volontà della Congregazione di andare oltre la chiusura del periodo controriformistico per aprirsi a nuovi ambiti del sapere.

I chiostri

I chiostri del complesso sono due: il Chiostro degli Aranci e il Chiostro della Porteria. Il primo, detto anche Chiostro grande, è risalente agli anni Trenta del XVII secolo e venne edificato su progetto di Dionisio Nencioni di Bartolomeo e da Dionisio Lazzari. In esso si apprezzano gli archi monumentali separati da lesene e capitelli. Al piano superiore, invece, abbiamo finestre in piperno grigio di gusto toscano, che scandiscono ritmicamente lo spazio. Il secondo chiostro, occupante parte di palazzo Seripando, è conosciuto come Chiostro piccolo ed è il più antico del complesso. Venne realizzato su disegno di Giovanni Antonio Dosio con l’aiuto di Dionisio Nencioni di Bartolomeo. Di particolare interesse è una torretta settecentesca con un orologio, sotto al quale si segnala una Madonna della Vallicella in bassorilievo. 




Informazioni utili:
Orari di apertura: da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 19.00 - Sabato e domenica dalle 8.30 alle 14.00
Biglietto intero: 5,00 €
Biglietto ridotto: 2,50 €