Alla fine, anche il Covid è entrato in campo, com’era probabilmente inevitabile riflettendo sulla comunicazione turistica in epoca di pandemia e avvicinandosi, tra tante incognite, il timido avvio dell’ancora più timida stagione turistica 2021. Una questione di stretta attualità e un tema appropriato per l’ultimo degli incontri dedicati al marketing territoriale di Isole Verdi, il corso di formazione per operatori turistici promosso dall’Area Marina Protetta Regno di Nettuno. La relatrice Antonella Tagliabue ha sottolineato l’opportunità di una comunicazione fondata sulla chiarezza, scegliendo i contenuti giusti. Nel caso specifico, la fragilità dell’isola va spiegata, insieme alle implicazioni dell’insularità, che sono al tempo stesso punto di forza e di debolezza del territorio. Altro aspetto da curare è la scelta di chi comunica con la stampa, a seconda delle varie occasioni e dei diversi argomenti. Così, può essere più opportuno farsi rappresentare non da testimonial, ma da persone meno note e con esperienza specifica, perché spesso i migliori testimonial sono proprio dei volti comuni.
I social network
Tema principale dell’appuntamento è stata, tuttavia, la comunicazione attraverso i social network. Tagliabue ha offerto un quadro completo dei numerosi social e della loro diffusione. Resta saldamente al primo posto Facebook, con il 36 per cento, ma You Tube segui da vicino al 35 e Instagram è al terzo posto con il 28, poi Twitter con il 10,8 e via elencando tutti gli altri. Ognuno ha caratteristiche diverse e una particolare funzionalità, in particolare rispetto al marketing turistico. Dunque, la scelta dell’uno o dell’altro deve essere flessibile e legata alla tipologia di clientela che si vuole raggiungere, attivare e tenere fedele. Quindi la domanda a cui si deve rispondere è: dov’è la mia clientela?
Se i giovani sono più presenti su Instagram, ultimamente se ne stanno allontanando, secondo un meccanismo che si attiva sempre quando aumenta la percentuale degli adulti in un social. Comunque, per Tagliabue su Facebook bisogna starci, perché è il più diffuso, il più vario e poliedrico dei social. Instagram è consigliato perché è più facile e incentrato sulle foto, piuttosto che per altri contenuti. Twitter, poi, è consigliabile per lanciare eventi: in quel caso è molto forte.
La rete dei contatti sui profili personali è composta da persone a cui ci legano legami forti (familiari, amici), legami deboli (semplici conoscenti) e legami assenti. Per veicolare informazioni e promuovere un territorio, sono decisivi i “legami deboli”, che vanno curati con costanza.
Tutti i social hanno caratteristiche comuni: consentono di condividere tutti i contenuti, di interagire con gli altri con diversi strumenti, di utilizzare hashtag e gruppi. Secondo il “numero di Dumbar”, la rete sociale di ogni individuo è formata da 150 persone, ma attraverso i social ce ne sono due miliardi con cui si può entrare potenzialmente in comunicazione. E Facebook ha accorciato le distanza di comunicazione tra gli individui.
La disamina dei vantaggi offerti dai vari social è stata molto approfondita e arricchita da diversi suggerimenti da parte dell’esperta su come utilizzarli nel modo più appropriato e proficuo. Altri consigli hanno riguardato le modalità della comunicazione, la qualità dei contenuti, che devono essere anche divertenti e curiosi, la scelta di come e cosa condividere, l’uso dell’ironia. L’esperienza è elemento fondamentale anche della comunicazione con i social.
Le strategie di marketing territoriale devono utilizzare e integrare le varie forme di comunicazione, valorizzando in modo funzionale le caratteristiche di ciascuna. In ogni caso è l’idea che fa la differenza, più che l’investimento economico. E conta la coerenza delle scelte e dei messaggi veicolati con i diversi strumenti.
Tagliabue si è soffermata anche sull’e-mail marketing, che non è meno importante e utile del lavoro di relazione fatto attraverso i social.
Per concludere, Tagliabue ha ricordato che nella comunicazione promozionale vale la regola di essere genuini, generosi e grati. E che valgono sempre i comportamenti più della tecnologia.