 Sin da bambina ho una scena impressa nella testa. Mia madre quando sapeva di dover fare il pane l’indomani, andava in giro per i campi con il suo cesto, lo riempiva di biete selvatiche e borraggine per poi farne una deliziosa torta di verdure, il “Caniscione”.
Sin da bambina ho una scena impressa nella testa. Mia madre quando sapeva di dover fare il pane l’indomani, andava in giro per i campi con il suo cesto, lo riempiva di biete selvatiche e borraggine per poi farne una deliziosa torta di verdure, il “Caniscione”.
Oggi ogni volta che prendo lo stesso cesto e vado in giro a raccogliere erbe, sembro lei e mi guardo con gli occhi di quella bambina che era curiosa di sapere e conoscere tutti i segreti di quella mamma sapiente, di quella cuoca che con poche cose era in grado di fare pranzi luculliani, con quella passione e quell’amore che ha solo chi ama.
Il pane che si faceva allora in casa non si fa più o meglio non si fanno più quei quantitativi. Nel forno di casa ci andavano dai nove ai dieci pezzi di pane di due kg e più, la teglia con la pizza arreganata, la teglia con il caniscione di verdure, se mamma era in vena anche quello con salsiccia e uova, e la teglia con le patate al forno a spicchi con la cipolla. Insomma si cucinava per una settimana e il pane durava per due settimane. Il caniscione comunque non mancava mai nei periodi delle feste natalizie e di fine anno.
Ho sempre degli spettatori anche io, oggi è il turno del mio cagnolone e di mio figlio: Rudy e Giuseppe. Io oggi se faccio il pane non faccio il Caniscione, quindi se lo voglio fare devo preparare un impasto a parte. Uso farina tipo 2, la preferisco un pochino grezza: ha più sapore. Quindi 500 g di farina, 300 g di acqua, un pizzico di sale e 3 g di lievito di birra fresco, se voglio una lievitazione lenta; se ho poco tempo metto più lievito e la lievitazione sarà più veloce. Intanto mi preparo le mie erbette selvatiche per il ripieno: biete selvatiche e borragine. Le lavo accuratamente, sono selvatiche e in genere piene di terriccio, le sbollento in poca acqua e sale, le sgocciolo bene e condisco con capperi dissalati, filetti di alici sott’olio, olive denocciolate, olio, aglio e a volte aggiungo anche un pizzico di peperoncino o gherigli di noce a seconda della disponibilità.
Io oggi se faccio il pane non faccio il Caniscione, quindi se lo voglio fare devo preparare un impasto a parte. Uso farina tipo 2, la preferisco un pochino grezza: ha più sapore. Quindi 500 g di farina, 300 g di acqua, un pizzico di sale e 3 g di lievito di birra fresco, se voglio una lievitazione lenta; se ho poco tempo metto più lievito e la lievitazione sarà più veloce. Intanto mi preparo le mie erbette selvatiche per il ripieno: biete selvatiche e borragine. Le lavo accuratamente, sono selvatiche e in genere piene di terriccio, le sbollento in poca acqua e sale, le sgocciolo bene e condisco con capperi dissalati, filetti di alici sott’olio, olive denocciolate, olio, aglio e a volte aggiungo anche un pizzico di peperoncino o gherigli di noce a seconda della disponibilità.
 Intanto l’impasto è lievitato. Quindi oleo bene una teglia rotonda, faccio uno strato di impasto mantenendolo alto sui bordi, metto le verdure condite e sistemo un altro strato di impasto, chiudo bene i bordi, bucherello con una forchetta, faccio un giro di olio e inforno a 250 gradi per 20 minuti.
Intanto l’impasto è lievitato. Quindi oleo bene una teglia rotonda, faccio uno strato di impasto mantenendolo alto sui bordi, metto le verdure condite e sistemo un altro strato di impasto, chiudo bene i bordi, bucherello con una forchetta, faccio un giro di olio e inforno a 250 gradi per 20 minuti.
Una volta cotto, lo tolgo dalla teglia e lo lascio raffreddare prima di servirlo. Lo mangio da quando ero piccola ma il suo profumo e il suo sapore mi lasciano sempre sorpresa di quanto possa essere buona una pietanza preparata a costo quasi zero. #amocucinareperchiamo
Psssssss... sono Giuseppe, ho aiutato anche io mia madre a cercare le erbette selvatiche, anche se a dir il vero ho giocato con Rudy e ho guardato attentamente sotto le foglie per trovare qualche bruco da salvare. Ho trovato solo una mantide, ha l’addome piatto ed è molto esile, credo sia un maschio, il suo nome sarà Jeremi. La porterò a casa e giocheremo insieme, ho già qualche idea. #amoimacaoni
 
 






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