Era di Siena l’insigne scultore e costruttore Tino di Camaino, che vi era nato intorno al 1285, figlio dell’architetto Camaino di Crescentino, ma il suo maestro fu il grande Giovanni Pisano, al cui fianco partecipò alla realizzazione dei rilievi della facciata del Duomo di Siena.
Nel 1311 fu capomastro per l’Opera del Duomo di Pisa, durante la costruzione della Cattedrale. Nel 1315 fece il monumento funebre di Enrico VII. Avendo combattuto nelle fila dei guelfi contro i Pisani, dovette lasciare la città della Torre e tornò nella città natale, dove fu l’artefice del monumento funebre per il cardinal Petroni. Suo anche il monumento funebre del vescovo Orso, per la cattedrale di Firenze nel 1321. A Firenze dipinse diverse opere per committenti importanti e creò la tomba di Gastone della Torre, custodita nel museo della basilica di Santa Croce.
Era il 1322 quando Tino fu chiamato a Napoli da Roberto d’Angiò e si dedicò a creare dei monumenti funebri, veri capolavori di scultura: il Sepolcro di Caterina d’Austria nella chiesa di San Lorenzo Maggiore nell’anno del suo arrivo. Sono di due anni più tardi, i monumenti per la regina Maria d’Ungheria in Santa Maria di Donnaregina, Sono suoi, in Santa Chiara, gli imponenti sepolcri di Carlo di Calabria e Maria di Valois.
Morì a Napoli nel 1337.
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